Bellezza, benessere, saluteBellezza, benessere, salute

La malattia dell’Alzheimer

Tra le malattie più famose del sistema nervoso spicca senza dubbio l’Alzheimer che colpisce in Italia circa 492.000 persone con quasi 26,6 milioni nel mondo. Le fasce d’età più colpite sono quelle superiori ai 60 anni. Nello specifico infatti cresce il numero di ammalati in un’età compresa tra 65 e i 69 anni, con un enorme aumento di casi di persone tra i 75 e i 79 anni. Tecnicamente la malattia dell’Alzheimer corrisponde ad una regressione delle funzioni neurologiche. In particolare la si definisce come una patologia neurodegenerativa irreversibile che colpisce il cervello in maniera drastica e definitiva.

Chiunque ne è affetto è colpito da una graduale perdita delle funzione cognitive che progressivamente gli impediscono le più naturali attività quotidiane. Questo accade perché ad essere colpite sono specialmente le aree cerebrali che determinano l’uso della memoria che viene notevolmente danneggiata come pure l’uso della parola, connesso ad una formulazione alterata del pensiero. Alla base di questa malattia c’è una proteina, la beta-almoide, la quale provoca la distruzione graduale dei neuroni, diffondendosi come un collante, li unisce inglobando placche e grovigli di ogni genere.

Come prima conseguenza c’è l'impossibilità di trasmettere gli impulsi nervosi, con un inevitabile e conseguente indebolimento progressivo del cervello. A ciò segue una diminuzione del peso che coincide con una drastica riduzione del volume del cervello. Inizia così un processo di impoverimento neuronale da cui è impossibile sfuggire. Tra i sintomi più rappresentativi della malattia dell’Alzheimer spicca senza dubbio l’amnesia, e cioè l’incapacità di ricordare da parte dell’ammalato eventi recenti, mentre al contrario si ricordano con molta lucidità le vicende passate. A tale sintomo si aggiungono il disorientamento spazio-temporale, l’incapacità di riconoscere le cose (agnosia), l’inabilità a svolgere azioni comuni (aprassia), la problematicità nel nominare degli oggetti pur riconoscendoli (anomia), fino all’agrafia, e cioè la difficoltà a scrivere.

Fonte: http://sosmalattie.com/